Cosa succede se non si pagano le cartelle di Equitalia?

Dopo la pausa forzata generata dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese tra il 2020 e il 2021 che ha generato uno sostanzioso stop della consegna delle famose cartelle Equitalia a cittadini e imprese, oggi il recapito è ripreso con un ritmo abbastanza sostenuto.

Purtroppo molte famiglie e imprese hanno accumulato debiti col fisco a causa di difficoltà economiche e oggi la ricezione una cartella dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione non è certo una buona notizia.

Se vi state chiedendo che cosa potrebbe accadere in caso di mancato pagamento, nelle prossime righe del nostro articolo affronteremo insieme la questione, cercando di fornirvi un quadro completo sulle possibilità di azione.

Come avviene la notifica da parte di Equitalia?

Come appena accennato, Equitalia oggi ha il nome di Agenzia delle Entrate e Riscossione (che per brevità continueremo a chiamare Equitalia o Agenzia delle Entrate) e ha il compito di notificare a seguito della segnalazione dell’ente creditore la somma a debito da restituire.

La notifica avviene normalmente attraverso Pec o raccomandata ed ha il compito di fungere da atto esecutivo e precetto, cioè ultimo avviso di pagamento.

Il contribuente ha così 60 giorni per saldare il proprio debito o rateizzarlo. È possibile richiedere una rateizzazione fino a 72 rate in modo autonomo, mentre le rate salgono a 120 nel caso di conclamate e dimostrabili situazioni di difficoltà economiche.

Per consultare la propria posizione è possibile visitare il sito ufficiale di Agenzia delle Entrate e Riscossione, dove potrete anche rateizzare eventuali cartelle ricevute.

Cosa succede se non si pagano le cartelle di Equitalia o le rate concordate?

Nel caso di mancato pagamento entro il limite dei 60 giorni menzionato o quando la rateazione non viene rispettata a causa di una o più rate saltate (potrete scoprire qui il limite massimo), Equitalia darà il via alla procedura esecutiva o cautelare a seconda dei casi.

La procedura esecutiva prevede il pignoramento dei beni, a seguito di ulteriore notifica che da al cittadino o all’impresa un ulteriore slot temporale di 5 giorni per il pagamento del debito.

Possono quindi essere pignorati beni immobili come le abitazioni (in questo caso vi suggeriamo anche di cliccare qui per comprendere se la prima casa possa essere pignorata e in quali casi), beni mobili come mobili, arredi, gioielli e non solo.

Inoltre l’ex Equitalia potrà pignorare l’eventuale stipendio o pensione entro i limiti stabiliti dalla legge, come anche il conto corrente bancario (sempre rispettando i limiti imposti dalla normativa).

Alternativa che viene spesso percorsa è quella cautelare, che prevede il fermo amministrativo di uno o più veicoli o l’ipoteca di uno o più immobili intestati al debitore.

La soluzione per non pagare interamente le cartelle di ex Equitalia

Purtroppo visti i termini che vengono imposti da Agenzia delle Entrate e Riscossione è quasi impossibile non pagare una cartella che viene recapitata, a meno che ci si riesca a dichiarare nullatenenti.

Una buona strada è quella di rateizzare il debito, saldare subito la prima rata per mantenere in vita la rateazione e sfruttare il massimo di 8 rate che si possono saltare per aspettare l’eventuale rottamazione delle cartelle esattoriali da parte del Governo, a seguito della Quater che è uscita nel 2023.